Sorge sul quadrivio delle Quattro Fontane, affiancando quella che rappresenta il fiume Tevere. Fu iniziata dal Borromini nel 1638 e durante la realizzazione della facciata nel 1667, per la morte dell’artista, fu terminata dal nipote. Dedicata a San Carlo Borromeo e alla Santissima Trinità, è detta ''San Carlino'' per le dimensioni ridotte a causa del poco spazio disponibile per la costruzione. Nonostante questo il Borromini riuscì a creare uno fra più originali capolavori dell’arte barocca a Roma. Solenne, dalla facciata alta e tipicamente curvilinea nell'andamento, presenta due ordini. Sopra il portale tre nicchie accolgono le statue di San Felice di Valois a sinistra, San Carlo Borromeo al centro e San Giovanni de Matha a destra. Sull'ordine superiore un balconcino è sovrastato da due angeli che sorreggono una cornice ovale, un tempo forse affrescata. A fianco della chiesa è visibile il campanile ricostruito nel 1670.
Luminosissimo per la raffinata dominanza del bianco, è a pianta ovale. Affascinante la cupola ellittica, impreziosita da decorazioni a cassettoni quali esagoni, ottagoni e croci che vanno riducendosi via via che si innalzano. Colonne corinzie seguono il movimento ondulato delle pareti in cui si aprono diverse cappelle. Vi sono conservate opere di grande pregio: sull'altare maggiore, la pala con i Santi Carlo Borromeo, Felice di Valois e Giovanni de Matha in adorazione della Trinità, e nella sagrestia San Carlo Borromeo in adorazione della Trinità, di Orazio Borgianni. Da vedere anche il Chiostro, altro capolavoro del grande Maestro e la Cripta, in cui fu realizzata anche la cappella destinata alla sepoltura del Borromini, il quale fu invece sepolto nella chiesa di San Giovanni dei Fiorentini a Roma.
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