Prende nome dalla scala del pretorio di Pilato che Gesù avrebbe percorso il giorno della condanna a morte e che,
secondo la tradizione, sarebbe stata portata a Roma da S.Elena nel
326 d.C. E' la famosissima scala che i pellegrini, i turisti e i
cittadini romani salgono in ginocchio fino ad arrivare all'inferriata
che custodisce il Sancta Sanctorum dove si venera l'immagine del SS.
Salvatore, la cosiddetta ''immagine Acheropìta'', ovvero non dipinta
da mano di uomo; su legno, rappresenta il Cristo seduto in trono con
la mano destra benedicente e il rotolo del Vangelo nella sinistra. Il
volto oggi come appare è quello riprodotto sopra un tessuto di seta
applicato all'originale durante il secondo dei tanti restauri nel
tempo. Nella Cappella sono custodite numerose reliquie di
straordinario valore religioso e storico. Sotto l'altare papale
infatti vi è un'arca di legno in cui sono custoditi il tesoro e le
reliquie. Per alcuni secoli qui vennero ospitate e conservate le
teste degli apostoli Pietro e Paolo.
la redazione