Il calore del popolo partenope per il Carnevale viene ricondotto al Re Carlo di Borbone, che organizzava grandi festeggiamenti in tutta la città, amati dal popolo e dalla nobiltà. Venivano create le note "cuccagne", oggi riproposte, ovvero delle strutture ricoperte di cibo che tramite un gioco veniva donato al popolo, mentre i nobili usavano organizzare preziose feste nei palazzi. Oggi, nel periodo in cui cade il Carnevale, Napoli si organizza: iniziamo con la cucina. Vengono offerte nei locali e nelle feste le tipiche chiacchiere con il sanguinaccio, e non di rado i grandi, oltre i piccini, si mascherano a dovere. Acerra, Chiaiano, Marcellino, Montesanto e Barra, sono i quartieri più calorosi nei festeggamenti. Il martedì grasso si festeggia la Carnascialata ispirata al Falò di Sant'Antonio, ma in tutto il periodo si assiste ad eventi con musica tradizionale napoletana, accompagnata da strumenti come tamburelle, putipù, acciarini e tricchebballacche. Musei, laboratori, festival e sfilate movimenteranno ogni angolo della città e vi faranno conoscere da vicino le tradizionali maschere dell'amato Pulcinella, l'Avvocato Tartaglia, Sarchiapone, che vi coinvolgeranno nella festa.
la redazione