Nel Carnevale di Olzai, nelle sfilate carnescialesche che si protraggono fino al mercoledì delle ceneri, anche nei preziosi negozi di artigianato, i turisti incontreranno la maschera de "Su Porcu o Sos Murronarzos", il maiale, animale sacro, legato ad un sentito rituale magico. La maschera è realizzata artigianalmente e rappresenta il volto del maiale, dal naso caratteristico e orecchie lunghe e sottili, vestiti con abiti d'orbace e campanacci. Sfilano semprevin coppia. Il rito del maiale è una vera tradizione sarda: i padroni lo accudivano preparandogli un pastone a base di crusca e gli riservavano cure ed attenzioni, fino al momento del rito dell'uccisione, rispettato da grandi e piccini, con un lungo cerimoniale che andava dalla preparazione all'uccisione, fino alla fase del cucinarlo, a cui assistevano davvero tutti dall'inizio alla fine. E questa maschera celebra proprio il valore e l'importanza di questo rito. A fianco di questa maschera troviamo quella dei "Sos Intintos": abbigliati con "zippone e antalera" e i visi imbrattati di nero, sono travestiti da vedove a lutto per la morte del carnevale (nel mercoledì delle ceneri). Infine i "Sos Maimones": per metà uomini e metà fantocci dalle fattezze femminili che hanno quattro braccia, quattro gambe e due teste, rappresentanti la fertilità umana. Un Carnevale, quello di Olzai, contro le carestie e a favore della prosperità.
la redazione